La Corte di giustizia dell’Unione europea ha confermato l’obbligo della Grecia di recuperare presso gli agricoltori gli aiuti di Stato illegali di 425 milioni di euro concessi nel 2009 a 800000 agricoltori a seguito delle condizioni climatiche avverse.

Gli aiuti furono versati dall’organismo greco di assicurazioni agricole (ELGA) – ente pubblico avente come scopo quello d i assicurare le aziende agricole contro i danni derivanti da rischi naturali.

Antecedenti:

Con decisione del 7 dicembre 2011, la Commissione ha qualificato tali misure come aiuti di Stato illegali e incompatibili con il mercato interno. Essa ha quindi ordinato alle autorità elleniche di recuperarli presso i beneficiari.

La Grecia ha chiesto al Tribunale dell’Unione europea di annullare tale decisione e di sospenderne l’esecuzione fino alla pronuncia della sentenza di merito. Nel 2012, il Presidente del Tribunale ha sospeso l’esecuzione della decisione nei limiti in cui imponeva alla Grecia di recuperare da i rispettivi beneficiari gli aiuti incompatibili. Nondimeno, nel 2014, il Tribunale ha respinto il ricorso nel merito (FR or GR).

La Grecia ha quindi proposto impugnazione dinanzi alla Corte di giustizia, chiedendo sia l’annullamento della sentenza del Tribunale sia la sospensione dell’esecuzione della decisione della Commissione fino all’esito del procedimento d’impugnazione. La Corte ha respinto l’istanza di sospensione ritenendo l’impugnazione, già di primo acchito, infondata. Con la sentenza dell’8 marzo 2016 la Corte respinge dunque l’impugnazione della Grecia, sicché la decisione della Commissione è confermata e lo Stato ellenico è tenuto a recuperare gli aiuti.